BENVENUTI NEL NOSTRO DIARIO DI BORDO!

Siamo Giovanni, Valentina e i piccoli Martino e Nicolò.

Abbiamo lasciato la nostra casa e il nostro lavoro circa tre anni fa per andare a conoscere persone che vivono diversamente, insieme, in modo creativo e consapevole.
Il nostro intento è di vedere se è possibile vivere dando un maggior senso alla propria esistenza.
.
"Lasciate che le vostre vite parlino per voi"
(Gandhi)



Banner

30.10.10

Sadhana Forest - un progetto nel progetto

Ieri pomeriggio abbiamo sfidato i nuvoloni che incombevano con la loro promessa di secchiate di acqua, e siamo andati a visitare Sadhana Forest. Sadhana significa " pratica spirituale", è così il nome di questa comunità stà ad indicare il loro impegno specifico nei confronti della foresta ( che non c'era ed oggi c'è).

Si tratta di una delle comunità di Auroville, di quella più viva, vera... non è facile trovare un aggettivo che li descriva, così raccontiamo com'è andata.
Innanzitutto ogni venerdì pomeriggio S.F. organizza una visita alla comunità (mettendo anche un bus che parte dalla solar kitchen, visto che è un po' decentrata), offre una breve presentazione della propria storia e delle proprie attività, una visita guidata alle strutture e all'area in cui sorge, la proiezione di un film a carattere naturalistico e una cena. E noi abbiamo partecipato ad uno di questi eventi.
L'accoglienza è stata molto piacevole, sono persone che hanno piacere di raccontarsi e di diffondere le loro idee. (Qualità da non dare per scontata da queste parti, ahimè)
Sono partiti in tre, una coppia con una bambina piccola, sentivano la spinta a realizzare una nuova comunità, un luogo dove realizzare il proprio sadhana, dove concretizzare la loro visione, e così hanno cominciato a vivere in maniera rispettosa della natura e non violenta a 360°: vivere ecologicamente, utilizzando le risorse naturali in modo consapevole, piantare alberi per ridare a quella zona quasi desertica la ricchezza della foresta, nutrirsi in modo consapevole, senza sfruttare le risorse naturali e senza ricorrere a ciò che gli animali non donerebbero spontaneamente (alimentazione vegana, senza latticini, uova, miele...), e senza fare uso di sostanze tossiche per il corpo o per la mente. Hanno scelto di non "fare business", a sadhana forest non si vende nulla, si accettano donazioni e si chiede un contributo per spese agli ospiti, il lavoro è tutto volontario...

Dopo appena 5 giorni dalla fondazione della comunità, si è presentato il primo volontario a dare una mano, e da allora gli aiuti non sono mancati. Attualmente vi sono una trentina di residenti, e un flusso costante di volontari che partecipano alla vita della comunità e collaborano alla riforestazione.
In questi giorni è stata inaugurata anche una nuova comunità, ad Haiti, dove sono andati a dare una mano dopo i disastri del terremoto.



In ogni caso non vogliamo descrivere Sadhana Forest, perchè hanno un sito internet fatto molto bene e accessibile anche in Italiano: clicca qui.

Utilizzano materiali locali per la produzione, hanno corrente a 12volt, e senza problemi ci sono luci, musica, internet, insomma è ok.

Se i pannelli fotovoltaici non bastano per la produzione della corrente, si va a pedalare in tre!!

I fornelli a legna sono stati ideati da un architetto per l'utilizzo al massimo delle calorie prodotte, una sorta riciclo dei fumi..

Per lavarsi le mani, detergenti fatti con sostanze naturali del luogo come foglie ed essenze, ed un ingegno semplicemente incredibile per non sprecare.

Case (capanne, ma molto ben rifinite) per ospitare anche centinaia di persone, inserite nel contesto in modo semplice e armonioso.

Pulizia e bellezza che sono elementi preziosi in questi contesti così "estremi".

Disponibilità delle persone speciale, vale a dire che per loro è una delle caratteristiche importanti che caratterizza la comunità.

I fondatori hanno iniziato mettendo tutti i loro risparmi ed ora il progetto va avanti...

Fare qualcosa di importante per la natura, essere gentili, rispettosi del Tutto e di tutti e..il resto è superfluo...

Questo è quello che ci ha dato Sadhana Forest, chissà se il nostro futuro sarà dare vita ad un progetto o sostenerne uno già avviato. Questa è la domanda sempre aperta nei nostri cuori...

13.10.10

La Carta e il Sogno di Auroville

Auroville, ecovillaggio? Comunità spirituale?
No, Auroville sembra essere qualcos'altro. Auroville è un'idea. Un'esperimento. Una città fondata perchè uomini di buona volontà sperimentassero la convivenza consapevole, con l'aspirazione di vivere nella Verità. (...purtroppo per quanto io provi a tradurre in parole semplici i concetti che stanno alla base di Auroville e del pernsiero di Aurobindo e della Mere... mi devo arrendere... non ci riesco, fatico a comprendere la loro filosofia, lo devo ammettere).
Ad Auroville non ci sono governanti, ci sono settori connessi tra di loro, ma non è facile comprendere in quale modo interagiscano e alla fine chi sia a prendere le decisioni.
Auroville non è perfetta così come non lo è l'essere umano.
Auroville è nata dalla visione della Mere, la Carta di Auroville e le sue parole nel “sogno” ne esprime la natura e l'aspirazione,

Così recita la carta di Auroville:

1. Auroville non appartiene a nessuno in particolare. Auroville appartiene all'umanità nella sua totalità. Ma per vivere ad Auroville si deve essere il servitore volontario della Coscienza Divina.
2. Auroville sarà il luogo di un'educazione senza fine, di un progresso continuo, e di una giovinezza senza vecchiaia.
3. Auroville vuole essere il ponte tra il passato e il futuro. Approfittando di tutte le scoperte esteriori e interiori, Auroville vuole lanciarsi con coraggio verso le realizzazioni a venire.
4. Auroville sarà un luogo di ricerca materiale e spirituale, per dare un corpo vivente ad una vera Unità Umana.
The Mother
E questo è il sogno:

"Dovrebbe esserci in qualche angolo della Terra un luogo di cui nessuna nazione abbia il diritto di dire: “ E' mio ”. Un luogo dove ogni uomo di buona volontà, con una sincera aspirazione, possa liberamente vivere come cittadino del mondo obbedendo ad una sola autorità, quella della Verità Suprema. Un luogo di pace, di concordia, di armonia, dove gli istinti combattivi dell'uomo siano utilizzati esclusivamente per vincere la causa delle sue miserie e della sua sofferenza, per superare la debolezza e l'ignoranza, per trionfare sui propri limiti e sulle proprie incapacità. Un luogo dove i bisogni dello spirito e la ricerca del progresso prevalgano sul soddisfacimento dei desideri e delle passioni, sulla ricerca del piacere e del godimento materiale.

In questo luogo i bambini potrebbero crescere e svilupparsi integralmente senza perdere il contatto con la loro anima; l'istruzione sarebbe data non per superare esami od ottenere diplomi e sistemazioni, ma per arricchire le facoltà esistenti e farne nascere di nuove. In questo luogo i titoli e le posizioni sarebbero sostituiti da occasioni per servire ed organizzare; si provvederebbe in ugual misura ai bisogni di ognuno e la superiorità intellettuale, morale e spirituale si tradurrebbe nell'organizzazione, non in maggior piacere e potere, ma in maggiori doveri e responsabilità. La bellezza in tutte le forme artistiche (pittura, scultura, musica e letteratura) sarebbe a tutti ugualmente accessibile, essendo la facoltà di partecipare alle gioie che essa dà limitata unicamente dalla capacità di ciascuno e non dalla posizione sociale o finanziaria.
Ciò perché in questo luogo ideale il denaro non sarebbe più il padrone sovrano; il valore personale avrebbe un'importanza infinitamente superiore a quello della ricchezza e della posizione sociale. Il lavoro non sarebbe un mezzo per guadagnarsi la vita, ma il mezzo per esprimere e sviluppare le proprie capacità e possibilità, servendo contemporaneamente l'insieme del gruppo che, da parte sua, provvederebbe alle necessità della esistenza e al campo d'azione di ognuno.
In sintesi, sarebbe un luogo in cui le relazione fra gli esseri umani, che di solito sono quasi esclusivamente basate sulla concorrenza e la competizione, sarebbero sostituite da sentimenti di emulazione, di collaborazione e di reale fraternità".
.
The Mother
Notizie ufficiali su Auroville si possono trovare sul sito, cliccando qui

3.10.10

Auroville

...Questo posto non è India!... aveva detto qualcuno con un po' di rammarico e giudizio ...hanno creato una bolla di occidente! ...probabilmente è vero, l'aria che si respira è diversa, ordine, pulizia, bellezza, attenzione ai particolari, vivibilità. ...Beh, sinceramente non me la sento di giudicare.


Siamo qui da 3 giorni. Piano piano il puzzle si svela. Ogni giorno scopriamo nuovi tasselli... e riusciamo a dare senso al nostro stare qui, e a farci un'idea di che cosa sia questo luogo.

Inizialmente siamo stati ospiti di Ambre, una donna francese che vive qui da molti anni e che abbiamo conosciuto quest'anno all'incontro della GEM. L'abbiamo contattata mentre stavamo ad Amritapuri, per avere qualche consiglio sulla nostra visita ad Auroville, e lei ci ha proposto la sua guest-house, almeno per la prima settimana, come iniziale punto di partenza, per poi organizzare il nostro soggiorno una volta sul posto, “dall'interno”; e così abbiamo fatto.

Il primo impatto con Nilatangam (così si chiama questo posto) è stato un po' complicato, perchè siamo arrivati con il buio, ed è stato alla luce delle torce elettriche che abbiamo scoperto la nostra bizzarra abitazione, che ha poi rivelato il suo indiscutibile fascino alla luce del sole del mattino.

Stiamo vivendo in una casetta immersa nella fitta vegetazione della foresta (e ai suoi innumerevoli animaletti), si tratta di una specie di capanna, costruita in murataura, legno, canne di bamboo e foglie di palma intrecciata, c'è un bel tavolo rotondo con panche e sgabelli, un divanetto, un angolo cottura e i materassi su un piccolo soppalco, da cui si guarda fuori attraverso una rete di canne, che fa si che sembri di essere coricati tra rami degli alberi. Durante la notte la casa si riempie di lucciole, tanto che a noi, protetti dalle zanzariere, pare quasi di dormire sotto le stelle. Il bagno è molto grazioso, mosaici di cocci di vecchie piastrelle colorate, insieme ad ingegnosi muri a spirale, che sostituiscono le porte, ne fanno una piccola opera d'arte; le pareti, un tempo bianche, ora sono stati dipinti dalla natura con le sue mille sfumature di verde e marrone, il tetto di stelle e di fronde degli alberi, fa delle nostre docce una bella avventura.

Ambre è gentile, i suoi modi sono un po' duri e asciutti, ma con costanza ogni giorno ci propone un piccolo suggerimento, ci mostra un negozio di alimentari, il benzinaio più convenienete, il distributore di acqua filtrata e potabilizzata ecc.

E così, un po' grazie alle sue informazioni, un po' ai ricordi delle cose sentite raccontare e da quanto abbiamo letto e un po' per il nostro spirito di avventura e curiosità, piano piano iniziamo a scoprire Auroville.

Innanzitutto la città si estende in uno spazio ampio e le diverse strutture che la compongono sono collegate da un labirinto di strade sterrate che si snodano per chilometri e chilometri nella foresta: quindi quasi tutti qui usano una moto per spostarsi, e così ci adeguiamo anche noi ai costumi locali, ed affittiamo la nostra piccola cavalcatura, Yamaha Crux 100cc, che, secondo lo stile indiano, riesce brillantemente a portarci a spasso tutti e quattro in una sola volta!

Il progetto di Auroville prevede che non circoli denaro, e la cosa si realizza al momento attraverso una specie di carta prepagata (in cui un numero di 4 cifre e la firma sostituiscono meccanismi elettronici), con cui si pagano tutti i servizi.

Qui l'educazione dei piccoli è tenuta in grande considerazione, negli anni si è sviluppato un sistema all'avanguardia di scuola libertaria, che sembra molto interessante, ma scopriamo che non è possibile per i bambini frequentare le scuole, se non ci si ferma per almeno tre mesi. Possono però partecipare alle attività sportive del pomeriggio, che tutti i piccoli aurovilliani svolgono un paio di ore ogni pomeriggio dopo la scuola. Visitiamo una scuola, contattiamo il direttore, che si occupa anche delle attività pomeridiane, e fissiamo un appuntamento per martedì (...chissà che non si possa fare uno strappo alla regola...).

Pranziamo alla “mitica” solar kitchen, cucina comunitaria che prepara quotidianamente quattrocento pasti attraverso un ingegnoso sistema di cottura solare, attraverso una parabola di specchi che concentrano i raggi del sole.

E qui conosciamo altri Italiani: Antonio, aurovilliano da un paio di anni,che sta aprendo una pizzeria e Costantino e Stefania, con i loro bellissimi quattro bambini (più uno in arrivo), che hanno da poco incominciato il loro anno di New Comers. Per diventare a tutti gli effetti membri di Auroville è infatti necessario seguire una procedura definita: prima visitare il posto e partecipare attivamente a qualche progetto per almeno tre mesi, quindi diventare New Comer (nuovo arrivato) e fare un periodo di un anno, in cui si svolge un servizio come volontario, e si “prova” e si “viene messi alla prova”.

Intanto sperimentiamo qualche rovescio “monsonesco”, e cominciamo a pensare che la nostra poetica sistemazione forse non è la più adatta in questa stagione: come sarà percorrere i venti minuti di strada sterrata che ci separano dal centro sotto una pioggia battente o con una spanna di fango? E il bagno all'esterno? ...Così cominciamo a cercare una sistemazione alternativa.

Ci rivolgiamo all'ufficio apposito, dove due ragazzi gentili ci aiutano a valutare le diverse possibilità, tenendo conto del nostro desiderio di entrare in contatto con progetti interessanti, e delle esigenze dei bambini, che se davvero non potranno frequentare la scuola, sarebbe bello potessero incontrare altri coetanei con cui giocare.

Così scopriamo l'esistenza di New Creation.

Andrè, ad Auroville dal 1973, ha voluto creare una specie di ponte tra l'ecovillaggio e I villaggi locali, ha fatto partire una scuola per i ragazzini locali, per venire incontro alle esigenze sociali, ha aperto una struttura per ospitarli la notte, ed un piccolo centro per i più piccoli, come alternativa a passare le proprie giornate nel fango e nell'immondizia delle strade. E ultimo nato: un asilo Montessori. Ci sono biblioteche per I ragazzi, parchi giochi, campi da pallone e la piscina... ed anche una piccola casa a nostra disposizione: è deciso, lunedì ci trasferiamo.