BENVENUTI NEL NOSTRO DIARIO DI BORDO!

Siamo Giovanni, Valentina e i piccoli Martino e Nicolò.

Abbiamo lasciato la nostra casa e il nostro lavoro circa tre anni fa per andare a conoscere persone che vivono diversamente, insieme, in modo creativo e consapevole.
Il nostro intento è di vedere se è possibile vivere dando un maggior senso alla propria esistenza.
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"Lasciate che le vostre vite parlino per voi"
(Gandhi)



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22.5.10

pellegrini

A Roncisvalle ci siamo procurati una Concha, simbolo dei pellegrini di Santiago e un po' anche ti tutti gli altri.
E abbiamo arricchito così il nostro piccolo altarino da cruscotto.

Prima di partire siamo stati in libreria a cercare qualche compagno di viaggio su carta stampata... e, con l'ansia e la fretta che ha contraddistinto quasto nostro partire, abbiamo pescato un po' a caso... ma possiamo dire di essere stati fortunati, perchè abbiamo trovato un piccolo gioiello che ha dato il suo contributo a dare senso a questo nostro cammino. Si tratta di Slow Travel - alla ricerca del lusso di perdere tempo di Gaia De Pascale (ed. Ponte Alle Grazie).
Citiamo un brano, per noi significativo...
C'è qualcosa di più , nella forte attrattiva che esercitano tali esperienze. Ed è la possibilità di sentirsi veramente staccati dal territorio di origine attraverso un "partirsi", un "separarsi da sé", di cui la ricerca spirituale, con il suo richiedere una perdita, un abbandono - perchè spogliati dei fardelli della propria temporalità sia davvero possibile aprirsi a quell'altrove assoluto che è il Regno di Dio- è senza dubbio l'emblema più alto.
E anche, in chiave laica, l'opportunità di dividersi per una volta dai rapporti obbligati per andare incontro a uomini a cui sentirsi uniti unicamente da legami d'elezione; individui con cui condividere la stessa meta, qualunque sia la spinta iniziale a raggiungerla, e insieme ai quali affrontare quelle difficoltà, anche fisiche, che possono diventare una fonte di conoscenza comune dall'inestimabine valore.

Cercare, chedere, conoscere, questo volevano e vogliono ancora oggi i pellegrini o chi ne segue le orme antiche e nuove.




Il pellegrinaggio è uno stato mentale, una disposizione d'animo, prima ancora di un pericoloso tragitto dentro e fuori la propria coscienza...

20.5.10

Il villaggio di LAkAbE



Un gruppo di persone in cammino, un progetto che esiste da trent'anni. Una comunità di persone che hanno ottenuto la possibilità di vivere il loro sogno in un luogo immerso nella natura, una natura selvaggia ed elegante nello stesso tempo. Non è un ecovillaggio, ma c'è una parte di condivisione importante: il lavoro e l'economia. Un esempio singolare per la modalità di condividere il denaro, un unica cassa comune a cui tutti possono attingere con responsabilità, ovviamente. Ma come ci dice Tatiana " Questa parte funziona molto bene, così come anche l'orto comune" senza bisogno di separazioni nette, c'è chi si occupa dell'orto e chi vuole aggiungersi è libero di farlo. A LAkabe quasi tutti lavorano alla panetteria comune per fare pane biologico di buona qualità. Questa è l'attività produttiva prevalente ma ce ne sono anche altre, come la birra, il formaggio, i saponi.....

Tra gli abitanti che sono circa una cinquantina fissi, esistono correnti nuove di pensiero, tra cui un gruppo di giovani che desidera sperimentare la comunità e condividere maggiormente la quotidianità e lo spazio abitativo, cercando di trovare obiettivi ideali, modelli educativi per i bambini che siano comuni, verso i quali camminare insieme.
Un impegno di Lakabe è alimentare alcuni mezzi con bio diesel.... Con olio vegetale, anche se non è molto promosso come carburante perchè non è tassabile come il petrolio ed è fuori dal mercato.

Il borgo di Lakabe ha un sindaco, è un paesino riconosciuto ed è attivo politicamente e famoso per le sue piccole e grandi lotte. Un esempio è il boicottaggio nei confronti di paesini vicini che hanno accettato passivamente la costruzione di una diga e di una galleria che hanno deturpato il paesaggio del suo originale aspetto. Boicottaggio che si realizza mandando i bambini a scuola nel paese più lontano anche se è molto più scomodo, oppure andando altrove a fare spese.

Si mangia insieme a pranzo nella casa comune del Pueblo, dove la cena è invece servita solo agli ospiti o alle persone che sono nel "periodo di prova" e vivono nella casa di accoglienza che ha spazi comuni e dove anche noi abbiamo alloggiato. Il cibo è buono, salutare e servito su caratteristici tavoloni con il centro girevole perchè tutti possano servirsi. E' uno spettacolo e una specie di danza quella che si viene a creare tra i commensali.

Davanti alla casa del pueblo c'è una cupola geodetica che per ora si utilizza per le occasioni di festa.

La cupola geodetica è una costruzione molto interessante sia per la sua semplicità di realizzazione sia per la bella energia che si sente standogli dentro. Noi la abbiamo conosciuta per la prima volta a Torre Pellice nella sede di Kanbio.




Non vivremmo a Lakabe perchè sentiamo una necessità di condivisione maggiore, sia a livello di progetto sia di spiritualità che a nostro avviso permettono di avere una base comune da cui partire che non si mette in discussione e che permette alle persone di crescere interiormente sia come singoli sia come gruppo.

Vivrei a Lakabe per la semplicità di vita e per la loro energia, che gli fa ricostruire in pochi mesi la casa più grande del paese, tutti insieme, dopo che è andata a fuoco in seguito ad un incidente.

Uno spazio particolare è dato dallo studio ed al cercare di diffondere e utilizzare la lingua Basca. Infatti in tutto il paese ed in molte case è tutto tappezzato di etichette che indicano i nomi degli oggetti, ed ogni settimana si può studiare insieme nel salone comune.





L'arte ha anche uno spazio importante, in tanti angoli del paese si possono notare la cura dei particolari e pezzi di arte che parlano di chi vive e di chi ha vissuto nella comunità.




Grazie Lakabe per averci fatto vedere che si può vivere bene anche dal punto di vista economico lavorando insieme, grazie per averci fatto vedere che la condivisione economica può funzionare anche molto semplicemente. Grazie per averci fatto concretamente comprendere che essere una comunità di persone che cercano delle alternative può voler dire essere riconosciuti dalla società come un insieme di cittadini che ha il diritto di avere un sindaco e finanziamenti da spendere con intelligenza e non prostituendo il proprio voto elettorale per avere il cassonetto dell'immondizia più vicino alla propria abitazione!!!
Grazie ancora per averci fatto sentire la tua accoglienza attraverso le persone che come noi stanno cercando un alternativa al " frullatore" che ti fa ritrovare nel letto alla sera senza quasi esserti reso conto di aver vissuto una delle tue preziosissime giornate di vita, che mai più ritornerà.



Posted by Picasa

17.5.10

La comunità di San Juan


La comunità come strumento del cammino spirituale.


Una comunità spirituale, di persone unite dallo stesso modo di intendere il Divino, e unite da un profondo lavoro interiore, hanno deciso di vivere insieme da circa sette anni in forma comunitaria, per dare un corpo tangibile alla loro “Fratellanza”.


La caratteristica che li distingue è che loro si occupano di guarigione, quasi tutti svolgono lavori terapeutici, singolarmente ed anche insieme, è un pò il loro modo di intendere il cammino spirituale, intendendo il termine guarigione come qualcosa che comprende tutti gli aspetti dell'essere umano compreso quello spirituale.


Quale strumento migliore e più efficace del vivere insieme per sperimentare che apparteniamo tutti ad una grande famiglia? E' bello scoprire in questo nostro viaggio come è possibile sentire una relazione profonda con persona, nessuno escluso.


L'accoglienza delle persone di S. Juan ci ha risvegliato la consapevolezza che anche per noi la comunità è la via, la via pratica per crescere, per rendere concreto il sentiero spirituale e le scelte sociali, politiche ed ecologiche, calando la teoria nella quotidianità. Un modo per elevare la routine di ogni giorno e per superare le prove che la convivenza spesso ci pone. E' speciale l'energia che si respira a S.Juan, intensa, così come speciale è stato il nostro incontro con loro. (In fondo siamo capitati a Corera un po' per caso, abbiamo saputo dell'esistenza di questo luogo appena quanche giorno fa, chiacchierando a Artosilla con Ulisses, è infatti da poco che la comunità si è aperta alla rete degli ecovillagi). Sin dal nostro arrivo era chiaro però che questo incontro sarebbe stato importante.

Un gruppo coraggioso che ha scelto di condividere tutto, dal sentiero spirituale, all'economia all'educazione dei propri bambini.

Ci sono quattro bambini in comunità e Martino e Nicolò sono subito entrati a fare parte del gruppo.

Qui tutta la comunità si occupa di tutti I bambini. Il ruolo dei genitori è riconosciuto, e l'ultima parola sull'educazione dei bimbi spetta a loro, però ogni adulto si occupa d tutti i bambini, fa loro la doccia, li segue nel pranzo e li mette a nanna, le scelte educative sono condivise dal gruppo e così come l'impegno economico. “I bambini rappresentano il futuro, e tutti ne siamo responsabili, tutto questo, in fondo è per loro”.

Nei primi giorni era persino difficile riconoscere le mamme, tanto amorevoli e/o fermi erano gli interventi di tutti quanti.

Noi siamo stati alloggiati in due camere nell'edificio che ospita anche l'ampio salone dedicato alle cerimonie, alle attività comuni e al lavori rivolti anche ad ospiti esterni.

Numerosi sono I simboli sacri e le immagini di santi e saggi di tutte le religioni (noi tra tutte quelle immagini abbiamo riconosciuto Amma, Sai Baba, Gesù e pochi altri) che ci accompagnano nella giornata, affissi alle pareti o appoggiate su mobili e scaffali di ogni ambiente della casa.




Il loro credo spirituale è un grande messaggio che vogliamo condividere con chi ci legge: Dio è Uno, ognuno ovviamente lo può però intendere e ricercare come lo vuole e come lo sente e questo viene rappresentato dall'esistenza di molteplici Sentieri Spirituali. Il sentiero della comunità è quello di studiare e praticare Universalmente tutti I grandi insegnamenti di tutte le Vie, “perchè il dogmatismo è qualche cosa che impedisce di incontrare le diversità e anche di conoscere al di là di quello che si conosce”.


Come per esempio la vita di Gesù, maestro unico e Universale che come dice Josefa Rosalia Luque Alvarez, nel suo libro “Arpas Eternas 1”, che potete scaricare anche da internet gratuitamente (purtroppo solo in Spagnolo, almeno noi non lo abbiamotrovato in Italiano):

Gesù di Nazareth, incarnazione del Cristo, non è proprietà esclusiva di nessuna tendenza ideologica, se non che appartiene a tutti quelli che lo riconoscono come il messaggero della Verità Eterna”. “La sua dottrina si basava su due colonne portanti: Una è la Paternità di Dio, l'altra è fraternità di tutti gli uomini e di tutte le donne” ...questo è il tipo di fraternità che abbiamo respirato In questa comunià.


Ci siamo sentiti oltre che ben accolti, curati ed ascoltati. Questa comunità è stata davvero molto generosa.


11.5.10

prossimo passo...

a Corera, un piccolo paesino della Rioja, una comunità spirituale.

9.5.10

Aineto.



Aineto è uno dei tre paesi in comodato d'uso. Un luogo incantevole, una natura selvaggia, profonda e anche un pò magica.
Non è un ecovillaggio, non è una comunità, nel senso della condivisione stretta, ognuno ha la sua casa e deve provvedere alla propria economia e alla propria abitazione: c'è chi ha ridato vita al vecchio forno producendo un buonissimo pane biologico, chi si dedica alla pastorizia, chi alla autoproduzione.


Ad Aineto c'è "la casa del Pueblo", una casa comune dove si può mangiare insieme, utilizzare internet, dove si può accedere alla biblioteca e fare teatro o riunioni. Ognuno condivide ciò che sente e che desidera.
E' un luogo in evoluzione, composto di molta gente giovane, di età e di spirito. Il loro progetto è più sul fronte politico- sociale, anche se i temi che ultimamente il gruppo stà affrontando sono legati all'ecologia e al consumo consapevole.

La gente di Aineto è aperta, nel senso che nuovi arrivi sono ben accetti, hanno ancora case a disposizione, sia già ristrutturate che non. Non ci è sembrato particolarmente difficile poter andare a viverci, soprattutto come famiglia. Infatti, una particolarità di questo "pueblo" è che lottando hanno ricevuto una cosa importantissima: la scuola! Questo è un punto per chi ha bambini e desidera una vita diversa, immersa nella natura, molto delicato, perchè spesso si ritrova a dover affrontare spostamenti continui e anche un pò esasperanti. Invece qui non accade perchè i bambini vanno a scuola da soli, nel villaggio, una scuola semplice e "su misura", ma a tutti gli effetti scuola statale. Il governo di Aragona ha accettato, dopo alcuni giorni di scuola per strada davanti agli uffici dell'amministrazione con i bambini, di riaprire la scuola ad Aineto e così è stato dato il via ad un processo di riscolarizzazione delle borgate sperdute nelle montagne limitrofe. L'insegnante della scuola è un residente, un appartenente alla comunità di Aineto.

Natura e meccanica...
(A volte possono anche diventare un opera d'arte)

Un luogo in cui il passato si sposa al presente.











7.5.10

Artosilla e la comunità di Taldea

Percorrriamo circa 13 Km. su una strada che costeggia un fiume e lo scenario è qualcosa di unico. L'energia della terra è forte, un energia che si fonde nel cuore, che fa sparire i confini tra te e quello che c'è fuori. Una grande emozione quando percorriamo gli ultimi Km ...stiamo per arrivare in un luogo che non conosciamo, chissà come saranno le persone che incontreremo? Saremo in sintonia con loro? Quali saranno i cibi che consumeremo? Il luogo che ci ospiterà sarà accogliente?
E' vero che possiamo sempre prendere il camper e ripartire, ma non è nel nostro stile, ovvero se ci sono difficoltà, amiamo scioglierle e superarle, se possibile.

Arriviamo al bivio per Artosilla (Artosija in Catalano), 3,8 Km di strada sterrata in un bosco meraviglioso, in cui di tanto in tanto si possono incontrare magiche querce ricoperte di muschio di un verde "scintillante", guadiamo anche un torrentello, i bambini esclamano entusiasti un "Uaho"... Poco sotto del paesino ci accolgono Niz e Niebla due cagnoni che abbaiando e correndo a lato del nostro camper ci obbligano a rallentare ulteriormente e ci preannunciano al"pueblo".

Quando arriviamo ci viene incontro Françina, una ragazza sui trent'anni, con il suo pancione ben evidente di circa sette mesi, ci abbraccia e ci dà il benvenuto, facendoci fare un giro per Artosilla spiegandoci in Spagnolo a grandi linee quali sono gli spazi della comunità.

In questi giorni utilizzeremo il camper per dormire e la casa della comunità per mangiare e per il giorno.

E' ora di cena, in casa ci aspettano Ulisses, Miru e Ander, anche loro ci accolgono con calore. E' bello vedere come le comunità in diversi paesi hanno un "terreno comune di base" a livello di direzione ma si caratterizzano in base alla loro cultura, alle loro origini.

Ci sentiamo ben accolti e a nostro agio.

La meditazione del mattino.
Iniziamo la giornata alle 7,30 con un pò di esercizi per risvegliare il corpo e alle otto un momento comunitario molto importante, la meditazione. Mezz'ora, semplicemente ognuno utilizza il suo metodo per meditare, poi, alla fine una lettura di un brano ispirante, tratto di vlta in volta da differenti sentieri spirituali; poi ci avviciniamo al centro della stanza, dove si trova la candela accesa e, prendendoci per mano, esprimiamo a turno un augurio per il mondo, per qualcuno, per qualcosa che sentiamo in particolare. E' un modo per essere gruppo ma rimanere aperti, per condividere un pò di amore e per esprimere la consapevolezza che ci ha raggiunto durante la meditazione. Fa bene esplicitare ed ascoltare a chiare parole il desiderio di pace per il mondo e per tutte le creature e il desiderio che tutti gli esseri umani possano essere felici e vivere in armonia.
Infine, soffiamo sulla fiamma della candela e, innalzando le braccia al cielo immaginiamo di mandare queste energie al mondo intero. Prima di sciogliere il cerchio ci si augura buona giornata guardandosi negli occhi e scambiandosi un gesto di affetto.

I nostri bambini arrivano puntuali al termine della meditazione e... Colazione tutti insieme mentre
si decide come organizzare la giornata. Tra le cose che ci sono sulla tavola, c'è anche una crema che si rivela buona come la nutella (e lo dice chi di cioccolato se ne intende!), la prepara Francina con le carrube, e un mucchio di altri ingredienti... (lasceremo Artosilla con una piccola scorta).

Ulisses si è preso a cuore i bimbi, gli propone dei giochi e Martino viene a lavorare un pò con noi...



La comunità si chiama Taldea, ed in questo momento è composta di sei persone residenti che lavorano molto sulla relazione, sul formare il gruppo, sul meditare insieme e sulla condivisione.

La condivisione.
Due volte la settimana ogni persona ha la possibilità di esprimere quello che sta vivendo, se ha delle consapevolezze da condividere, delle difficoltà con qualcuno del gruppo, e dove tutti ascoltano in silenzio, senza replicare, senza citare quello che è stato detto prima. Un momento in cui ascoltare ed accogliere semplicemente il vissuto degli altri e in cui essere ascoltati. E' un metodo che deriva o comunque assomiglia molto alla comunicazione non violenta, utilizzata in diverse comunità e gruppi.
Lo abbiamo imparato in Italia con il gruppo di ACF, ritrovato a Findhorn e, là dove non si usa, manca. Vorremmo imparare ad utilizzarlo anche noi come famiglia, ci farebbe un gran bene.

Artosilla.

E' un luogo veramente immerso nella natura, in una natura incontaminata e forte, a 1000 mt. di altitudine. Un paesino molto curato nei particolari e rispettoso della tradizione nella ristrutturazione delle case.
Insieme ad Ibor e Aineto sono paesini che sono stati lasciati in uso gratuito in cambio della ristrutturazione e la conservazione delle strutture dallo Stato con contratto ventennale rinnovabile. L'associazione con la quale è stato stipulato il contratto è formata da persone che vivono in tutti e tre i paesi.
Questi tre luoghi hanno caratteristiche molto diverse, Ibor è più vicino a Sabinjanigo, una situazione più urbana, Artosilla più piccolo ospita al suo interno circa sei nuclei di cui uno è Taldea che è la piccola comunità che ci ospita.
Aineto è il più grande, un luogo anche molto bello e particolare che andremo a visitare perchè si trova a circa 12 Km. da dove ci troviamo.
Tutti e tre stanno vivendo momenti e fasi differenti, e questa è anche la loro bellezza.

Artosilla in questo momento non desidera diventare un ecovillaggio, le persone che ci vivono vogliono conservare la sua natura così come è nata, overo un luogo dove si possa vivere in semplicità lontano dal "tritatutto" della società moderna... tutti tranne i membri di Taldea, che vedono Artosilla come un luogo che ha molte potenzialità per divenire un Ecovillaggio e con molto rispetto portano avanti il loro progetto comunitario.
E' possibile tuttavia andare a viverci ad Artosilla, Aineto o ad Ibor ed avere un abitazione, dopo avere conosciuto tutti i residenti separatamente e avere il loro benestare in assemblea comunitaria.
Il "pueblo di Artosilla" possiede un impianto fotovoltaico che fornisce energia per tutto il paesino e vende l'energia in più alla rete.








Rafael.
Ad Artosilla vive anche Rafael, un artista che ci ha invitato a visitare la sua casa molto speciale,
ci mostra i suoi lavori, a casa e raccolti in alcune fotografie: sculture, dipinti, decorazioni varie. Alcune sue opere sono incredibili, sembrano delle foto, riesce a cogliere espressioni, luci e colori che sembrano superare la realtà.
Con noi è molto affettuoso, anche se la sua presenza solitaria è seria e mette anche un pò di soggezzione, la sua dolcezza nei nostri confronti e soprattutto nei confronti dei bimbi è disarmante.

Regala ia bambini una scatola di acquerelli, e insegna a loro come si utilizzano, in modo "professionale" ed ecco che i piccoli artisti si mettono subito all'opera.
Con Rafael parliamo un po' di tante cose, lui vive qui da molti anni, è contento della sua situazione, di "vicino di casa" ed amico della comunità, ci parla della sua visione della vita, ha letto i libri di Eckhart Tolle, e si riconosce nel suo pensiero. Credo che valga la pena di andare a visitare il sito che parla del suo"lavoro".

Il messaggio di Rafael per noi è che l'arte è una parte molto importante per una comunità, nutre gli occhi, la fantasia e il cuore.
Che l'arte si può incontrare anche nella semplicità di una persona che vive in un mondo sconosciuto alla maggior parte, in silenzio, in solitudine e ritiro.
E per concludere è impressionante la somiglianza con il nonno Bruno!!










La comunità Taldea.


Taldea come Tierra (terra), Alma (anima), Aldea (villaggio).
Piccolo gruppo di persone alla ricerca di una vita semplice, a contatto con la natura e con il prorpio centro, una vita ecologica, nelle scelte al di fuori e all'interno di sè, senza eccessi o rigidità. Il gruppo è al centro, il benessere del gruppo e la comunicazione al suo interno. La condivisione della quitidianità e delle cose concrete, ma soprattutto del cammino e del proprio essere al mondo. Si respira tanto affetto, rispetto e volersi bene. Sognano di dare vita ad un ecovillaggio, di avere un giorno tanto spazio per espandersi, creare laboratori da dedicare alla pittura, alla tessitura e alla produzione di creme e marmellate...
sognano di avere a loro disposizione spazio per ospitare chi desidera condividere con una parte del proprio cammino, senza dover continuamente mediare con chi ad Artosilla sta bene così, e teme un po' l'evoluzione della piccola Taldea. Un'ampio spazio viene dedicato alla ricerca interiore e alla connessione con quella parte di noi che si può definire divina, con semplicità e naturalezza. Centrale è la meditazione del mattino, così come lo sono le passeggiate nel bosco e le condivisioni nel gruppo.

Condividono tutto quello che hanno con noi, così tanto che ci sentiamo veramente parte del loro progetto che ha alla base molte cose in cui crediamo.

C'è chi si busca la vida tenendo lezioni di yoga nei paesi grandi e piccoli dei dintorni, chi, dopo una laurea in matematica ed una in filosofia a Parigi, si dedica allo studio di ecovillaggi e tiene corsi per l'università, e chi sta qui, limitando quanto più possibile le spese, e facendosi bastare quanto si può guadagnare con lavoretti occasionali, con la produzione delle marmellate, delle conserve, oleoliti e creme a base di erbe officinali.
La mattina di solito si lavora insieme per la comunità, mentre il pomeriggio ognuno lo occupa come desidera.