BENVENUTI NEL NOSTRO DIARIO DI BORDO!

Siamo Giovanni, Valentina e i piccoli Martino e Nicolò.

Abbiamo lasciato la nostra casa e il nostro lavoro circa tre anni fa per andare a conoscere persone che vivono diversamente, insieme, in modo creativo e consapevole.
Il nostro intento è di vedere se è possibile vivere dando un maggior senso alla propria esistenza.
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"Lasciate che le vostre vite parlino per voi"
(Gandhi)



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29.3.10

Di nuovo in viaggio

Domani mattina partiremo verso Sisteron, dove ci attende una fattoria biologica. Si tratta di amici di Dorò che sta facendo un periodo a St. Antoine.
Lavoreremo con Didier, in cambio della sua ospitalità.
Quello che sappiamo è che si arriva a piedi, che sono nati tanti agnellini e che ci sono dei muli.
E' stato bello essere qui, abbiamo ricevuto più di quello che abbiamo dato. E' stata straordinaria l'accoglienza che abbiamo trovato qui. Avevamo proprio bisogno di questo clima tranquillo e sereno. E' un po' come se la comunità ci avesse aiutato a recuperare le energie necessatie a intaprendere il nostro viaggio.
Partiamo con il cuore più ricco, torneremo. Questa sera al termine della preghiera, come si usa qui, ci saluteranno con un canto tutto per noi.

PICCOLO DIZIONARIO DI FRANCESE PER I BAMBINI

Dopo le nostre due prime settimane francesi abbiamo fatto un po' il punto della situazione per quanto riguarda la lingua e la nostra capacità di comunicare.

Abbiamo raccolto così le parole che abbiamo imparato e... voilà:

(abbiamo anche scoperto che le parole si scrivono in modo diverso da come si pronunciano, così abbiamo scritto la parola tre volte:
come si dice, come si scrive e cosa vuole dire.)

vu vulè juè? - Vous voulez jouer? - Volete giocare?
Tusci tusc - touche-touche - ce l'hai (il gioco)
pà muà - pas moi - io no
atan - attend - aspetta
aret - arrete - fermati
selans - silence - silenzio
jù pà - je ne joue pas - non gioco
repà - repas - pasto
scuse muà - excuse moi - scusa
dusc - douche - doccia
lavabò - lavabo - lavandino
o - eau - acqua
natur - nature - semplice (quando si parla di cibo:senza condimento)
salad - salade - insalata
fromaj - fromage - formaggio
pom - pomme - mela
pom de ter - pomme de terre - patata
plush - “pluches” - "lo sbucciamento" (è un modo di rire dell'Arche)
sup - souppe - zuppa
sa và - ça va - va bene?
Salù - salut - ciao
bonjur - bonjour - buongiorno
mersì - merci - grazie
bon suar - bonsoir - buonasera

un - un - 1
d - deux - 2
truà - trois - 3
catr - quatre - 4
senc - cinq - 5
sis - six - 6
set - sept - 7
uit - huit - 8
nof - neuf - 9
dis - dix - 10

20.3.10

"La chiesa è sotto la neve" ...arriviamo all'Arche.


Dopo due mesi e mezzo di ritorno ad una vita che non era più la nostra, in un luogo che più non appartiene, ripartiamo per il nostro viaggio sul nostro nuovo compagno di avventure: Iveco Turbo Daily del 1989.

Sento che è vivo, inizio ad avere una certa intimità con lui, ogni rumore, ogni piccolo segnale, sottili differenze in base al tipo di percorso che affrontiamo, mi parlano e mi chiedono adattamenti.
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Insomma è una guida attiva, di quelle che ti fanno stare all'erta e ti richiedono fiducia nella vita.

Dobbiamo a questo punto dargli un nome, perché anche la sua “anima” appartenga alla nostra dimensione.


...Nella comunità si cena alle 19.00, ma noi arriviamo con quasi un'ora di ritardo. Il paesino di St. Antoine ci accoglie offrendoci immagini di storia, tutto è ben curato, le stradine, le case, poi l'Abazia... Ogni volta che mi trovo davanti a una simile struttura mi chiedo da dove provengano l'arte e la cura per costruire tali bellezza.

Ci sono voluti circa dieci minuti per ritrovarci, dopo mesi, a Casa, per comprendere che il vero significato dell'esistenza per me, è vivere in pace ed in armonia, con persone che come noi stanno cercando la felicità e l'amore, la semplicità e la condivisione.

Semplicità: semplicemente il gruppo che si occupa della cucina, una decina di persone di tutte le età, sulla porta di ingresso ad accoglierci sventolando le braccia.

Cercano di parlarci in Italiano, mescolando un po' di Spagnolo ed un pizzico di Francese.

Il tavolo del cibo è ancora imbandito per noi, buon cibo vegetariano e tanti sorrisi, i nostri bambini sono felicissimi.

La qualità della relazione la riconosciamo. Sembra in un attimo di ritornare a Casa.

Diffidenza, giudizio e paura sono svaniti, come lasciati nelle montagne che abbiamo attraversato per essere qui, questo è quello che semplicemente cerchiamo.

La cosa che più mi riempie il cuore è vedere la gioia negli occhi di Martino e Nicolò.

Un blog?

Se tu credi che un sorriso sia più forte di un arma*se tu credi alla potenza di una mano offerta*se tu credi che ciò che unisce gli uomini sia più importante di ciò che li divide*se tu credi che essere differenti sia una ricchezza, e non un periocolo*se tu credi che la pace sia possibile, allora la pace verrà...


Stamattina Gianni mi ha svegliato presto, erano le sei... e io invece di girarmi dall'altra parte e riaddormentarmi, ho cominciato a pensare.L'altra sera abbiamo visto una presentazione di diapositive che illustrava un viaggio di 7 mesi tra le comunità e gli ecovillaggi degli USA. Sarà stato perchè la presentazione era in Francese e la ragazza che la esponeva parlava molto velocemente... ma non mi sono appassionata. E ho comunciato a riflettere e ad interrogarmi su ciò che stiamo ricercando noi con la nostra esperienza, e sulla traccia che voglio lasciare. Non voglio fare un reportage, non voglio fare la turista né tantomeno la giornalista che fa interviste e scatta fotografie per raccontare al mondo come sono e come funzionano queste realtà.La spinta che sento è quella del ricercatore, dello sperimentatore... vorrei tenere aperta una porta alla possibilità di trovare in ogni luogo una possibile casa, una tribù a cui appartenere, vorrei mantenere l'atteggiamento di chi osserva, ascolta e si mette in gioco in prima persona per apprendere. E così ho pensato a queso nostro blog. A questo nostro diario aperto ancora da inventare, a che cosa scrivere, a chi rivolgermi, con quale tono e con quali colori... Vorrei utilizzare il blog per raccontare alle persone care questa nostra esperienza, per fermare le impressioni e per dare spazio alle riflessioni... Confesso che I timori sono tanti... ma il desiderio di raccontare e di raccontarsi è più forte... e allora: via!



13.3.10