BENVENUTI NEL NOSTRO DIARIO DI BORDO!

Siamo Giovanni, Valentina e i piccoli Martino e Nicolò.

Abbiamo lasciato la nostra casa e il nostro lavoro circa tre anni fa per andare a conoscere persone che vivono diversamente, insieme, in modo creativo e consapevole.
Il nostro intento è di vedere se è possibile vivere dando un maggior senso alla propria esistenza.
.
"Lasciate che le vostre vite parlino per voi"
(Gandhi)



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8.6.14

Giornata di lavoro nel bosco con cavallo da tiro in Val di Vara


Abbiamo organizzato questa iniziativa, siete i benvenuti, potrebbe essere una bella occasione per incontrarci!

31.10.13

bye bye casetta mobile...





con la moto al seguito
Palmoli (Abruzzo)
buon giorno alla Ferme di Champ Dolent


Pirenei spagnoli
colle del Lautaret
... piccoli in mezzo ai giganti...
 scuola...
Umbria

Conoscevo ogni parte, ogni rumore, ogni vibrazione. A tutto c'era una soluzione perchè è di un'altra generazione, quella dove è possibile saldare, riparare, adattare dei pezzi...
Ecco la decisione: Abbiamo girato abbastanza nella forma di casa viaggiante.
Inutile tenere fermo un mezzo così vivo.
Ora, sentiamo che è arrivato il momento di progettare, di fare dei passi verso il radicamento e la realizzazione di quello che abbiamo imparato.
Così il nostro "Millennium Falcon" (è così che  abbiamo sentito la sua anima) ha trovato un nuovo pilota...


e noi lo salutiamo con tanta gratitudine e con un po' di nostalgia...



Pensavamo che avremmo dato via il camper quando avessimo trovato una casa, o il posto giusto in cui fermarci... e invece no, all'insegna della decrescita...

ma non ci manca niente: una casa in cui vivere l'abbiamo a disposizione e, grazie alla generosità della Sabri, anche un'auto in prestito, mentre troviamo la nostra...

Così avremo il tempo di comprendere meglio quale sarà il nostro prossimo passo.

28.10.13

l'associazione "Ezechiele 36", un anno dopo...


La Val di Vara  è un'oasi di pace e natura nell'entroterra ligure tra Genova e La Spezia,



qui c'è una delle tante cascine che il movimento dei Ricostruttori, fondato Gian Vittorio Cappelletto una trentina di anni fa, ha recuperato sul territorio italiano.



La caratteristica di questo luogo è il progetto dell'associazione Ezechiele 36.
L'intenzione è quella di creare le condizioni perchè persone e famiglie, possano avvicinarsi, offrendo loro un modello di vita basato sull'agricoltura, sull'auto produzione, sulla solidarietà sullo scambio.





Ma soprattutto l'idea è quella di uno stile di vita sobrio ed ecologico come conseguenza di alcuni valori profondi e di una visione della vita che pone al centro la spiritualità ed il contatto con il divino.

La Meditazione Profonda (tecnica usata dai Ricostruttori) scandisce le giornate, la sobrietà, la condivisione e l'accoglienza permeano ogni aspetto della quotidianità.


Sono state recuperati molti terreni abbandonati, si accolgono persone in ricerca e in difficoltà e insieme si coltivano ortaggi e cereali e ci si dedica ai lavori manuali e di ristrutturazione.



Settembre (2012) era alle porte, i nostri ragazzi reclamavano la frequenza scolastica e il  "tuffo nel branco" ovvero sperimentarsi in un gruppo stabile di pari. Varese Ligure sembrava offrirci una buona risorsa in cui rientrare nella scuola in maniera un po' protetta (si tratta di un piccolo comune, una scuola con pochi ragazzi... genuini)

Noi nutrivamo alcune perplessità nell'avvicinarci ad un movimento religioso, aderente alla chiesa cattolica, ma l'invito di Tiziano, responsabile della cascina, fu chiaro: "metteteci alla prova".


E così, con lo spirito della curiosità e della sperimentazione, ci siamo trasferiti a vivere in cascina per il tempo necessario a risistemare una casa, che, in cambio dei lavori, avrebbero messo a nostra disposizione...

L'esperienza di vivere insieme a persone consacrate è stata molto interessante e sentiamo molta gratitudine per la loro disponibilità ed accoglienza straordinaria, che ci ha fatto sentire subito parte della loro famiglia.





Abbiamo cominciato a fare il pane, ripristinato un apiario abbandonato, e dato l'avvio ad un progetto di trazione animale, prendendo un cavallo da tiro e addestrandolo al lavoro.






Insieme siamo cresciuti, abbiamo imparato tante cose, ci siamo confrontati sulle nostre visioni della vita, sulle nostre idee di spiritualità, sui valori condivisi e non...


I legami tra Ezechiele 36 e i Ricostruttori si sono rivelati molto forti. L'Associazione esprime i valori del Movimento.

Anche se molte cose sono state di grande ispirazione, (la condivisione del lavoro e delle conoscenze, l'accoglienza, l'arte e la manualità artistica come espressione dell'anima, le scelte di vita come espressione integrale dei valori spirituali...) in fondo noi non ci riconosciamo nel movimento dei Ricostruttori.

Il nostro modo di intendere la spiritualità e soprattutto di applicarla nelle scelte quotidiane e nella gestione delle relazioni umane è diverso.



Così a distanza di un anno, abbiamo scelto di seguire il nostro cuore.
.





E il sogno che ci ha mosso quattro anni fa si è rifatto sentire:

una dimensione di CONDIVISIONE PROFONDA tra esseri umani,
consapevoli della propria NATURA SPIRITUALE
e INDIPENDENTE da ogni forma di religione e di dogma.





Ora siamo nella nostra casa,
il cavallo è con noi,
abbiamo ripreso la nostra situazione di famiglia affidataria,
abbiamo il nostro orto e ci siano fatti un po' di legna per l'inverno,
così, davanti alla stufa accesa
elaboriamo i nostri prossimi passi.









30.7.13

COSTRUIRE
LA
COMUNITA’

work-shop di community
building



Varese Ligure
14,15,16 Agosto




L’ESPERIENZA DEL

COMMUNITY BUILDING”

Il workshop di community building propone un’esperienza intensiva di gruppo della durata di due giorni e mezzo, nel corso dei quali i partecipanti sperimenteranno la “costruzione della comunità”.

Secondo questo modello si definisce comunità
qualsiasi gruppo di due o più persone che imparando ad accettare, trascendere e infine onorare le differenze individuali di età, sesso, razza, religione, ideologia, diventa in grado di comunicare apertamente e efficacemente e di lavorare alla realizzazione di un comune obiettivo.

Questo lavoro è rivolto a chi desidera esplorare e migliorare la qualità della propria comunicazione interpersonale (in ambito personale, familiare, lavorativo, sociale) e può fornire utili strumenti nella risoluzione dei conflitti.



Crescita personale, catarsi, autoscoperta e apertura spirituale possono costituire “i doni della comunità”.




Il seminario sarà tenuto da Sandra Parolin: arteterapeuta e counselor, co-fondatrice e attuale presidente dell’Associazione C.B.I (Community Building Italia).
Autrice del libro Meditazione e relazione, Promolibri Editore.


Uno spirito di pace aleggia nella stanza. C’è
più silenzio e tuttavia molto di importante viene
detto. E’ come una musica. Le persone lavorano
insieme con uno squisito senso del tempo, come
fossero un’affiatata orchestra diretta da un
invisibile direttore celestiale…”
(S.Peck)


Questo tipo di approccio, già a lungo sperimentato negli Stati Uniti e in altre parti del mondo, sia in situazioni di pace che di guerra (ad es, in Serbia), è stato elaborato da Scott Peck, psichiatra e pacifista statunitense, autore di numerose pubblicazioni, edite in Italia da Frassinelli.

BIBLIOGRAFIA

M. Scott Peck, Voglia di bene, Frassinelli

M. Scott Peck, Star bene con gli altri, Frassinelli
M. Scott Peck, Vivere di pace, Frassinelli
Sandra Parolin, Meditazione e relazione,
Promolibri
Sandra Parolin, Il cerchio della fiducia, Aracne,


La quota partecipativa per il seminario è di euro 50.
Il pernottamento spartano ( sacchi a a pelo e materassino proprio) sarà gratuito, per i pasti è prevista una quota di euro 35 per i due giorni e mezzo.

Per ragioni organizzative è necessario iscriversi entro il 9 Agosto 2013.  Le iscrizioni si chiuderanno quando raggiungeremo le 20 persone.


Stiamo valutando la possibilità di organizzare un servizio di baby-sitting.

PER INFORMAZIONI E
ISCRIZIONI:

Spena Giovanni tel. 3342908769
e-mail: giannievalentina@gmail.com

Nel cuore di ognuno c’è un desiderio di pace.
Le ferite emotive e le esperienze di rifiuto vissute nella nostra esistenza ci hanno resi timorosi e diffidenti nei confronti degli altri. Cauti nell’aprirci e nel correre rischi.
Le nostre paure ci fanno percepire il sogno della comunità come pura chimera. Ma ci sono modalità attraverso le qual
le persone possono ritornare a stare assieme, guarire vecchie ferite, sperimentare la comunicazione autentica.
La nostra missione è quella di ‘insegnare’ queste modalità, affinché la speranza diventi reale, affinché il sogno si possa manifestare in un mondo che ha quasi dimenticato la meraviglia e la grandezza di cosa significa essere umani.”

(dal Philosophy Statement
della F.C.E – Foundation for

Community Encouragement)

25.1.13

Progetto Ezechiele 36

"...Moltiplicherò il frutto degli alberi e il prodotto dei campi... quella terra sarà ricoltivata..."
(Ezechiele 36, 30-34)

















... comunità San Michele, Val di Vara
Intanto qualche immagine, prossimamente vi racconteremo dove la vita ci ha portato...






... a presto

ARTABAN A BUROLO



Con il desiderio di approfondire la conoscenza di MCF, e con il bisogno di trovare un luogo accogliente in cui dedicarci alle ultime settimane di scuola famigliare, in previsione dell'esame, ci siamo trasferiti a Burolo. Qui la comunità di MCF è nel Castello Basso, che la contessa aveva donato ad un ordine di suore, che ne hanno fatto un convento. Sono state più di cento le monache, e appena tre negli ultimi tempi.
Tra i muri di questo convento si respira ancora come poteva essere la loro vita quotidiana: negli scantinati ampie vasche e calderoni per il bucato, innumerevoli stanze affacciate sui lunghi corridoi, una chiesa intima e suggestiva, passaggi segreti e stanze "di rappresentanza".
Un'imponente scalinata porta al piano superiore da cui si accede ad un parco speciale, dove alberi secolari rinfrescano le calde giornate estive.
Riprendiamo a fare il pane nelle enormi cucine comuni, su piani di marmo che sembrano infiniti, e sosteniamo Fabio nell'orto, cercando un po' di ruralità in questa comunità inserita in un contesto di paese ai margini di una città.
La comunità ha il nome di Artaban, il quarto Re Magio, quello che, si dice, non sia mai riuscito a raggiungere la grotta, perchè lungo il cammino si è fermato, ha scelto di ascoltare il richiamo di chi aveva bisogno, di mettere da parte il proprio obiettivo, per dedicarsi invece ad aiutare gli altri. (il quarto saggio)
Artaban sta prendendo forma, dopo i primi anni di insediamento, in cui sono passate diverse persone, il gruppo, così come il progetto, si sta consolidando: una famiglia numerosa, una coppia con un bimbo piccolo, tre persone over sessanta, oltre a persone in avvicinamento, di passaggio o persone che, per diversi motivi sono inquilini del Condominio Solidale, ma hanno scelto di non intraprendere il percorso comunitario.
I progetti sono ricchi e interessanti: un asilo nido familiare, l'accoglienza di persone in difficoltà con il supporto di una cooperativa sociale, la scuola della decrescita.
Entriamo subito in relazione, come se facessimo parte della famiglia, ed effettivamente, ne corso di circa quattro mesi abbiamo avuto l'opportunità di fare esperienza di alcune cose molto importanti:
- ogni comunità di MCF  è caratterizzata dalle persone che ne fanno parte, cosa che potrebbe apparire scontata, ma per noi rappresenta un grande valore. 
- imparare ad utilizzare una comunicazione ecologica tra le persone e costruire un clima di fiducia sono ingredienti essenziali  per poter vivere insieme e prendere decisioni condivise.
- i luoghi dello spirito se si dichiarano universali o contengono i simboli di ogni tradizione, oppure debbono restare spogli...

e per finire una storia che ci ha regalato Artaban:

si dice che le scimmie inizialmente vivessero sugli alberi, quando le prime furono costrette a scendere, perchè i cambiamenti del clima le avevano spinte nella savana, si sentirono indifese; durante i pasti venivano infatti spesso attaccate dai grandi carnivori predatori. Furono così loro ad escogitare il cerchio, come strategia difensiva. Sedute in cerchio ognuna aveva la possibilità di sorvegliare una direzione e tutte insieme riuscivano così a avvistare in tempo un eventuale attacco da qualsiasi parte arrivasse. Non si estinsero e poterono evolversi.

Il cerchio, il mutuo aiuto, il sostegno reciproco, non sono una nostra invenzione né una moda di questi tempi di crisi, ma un bisogno profondo.



24.1.13

LA COMUNITA' DI FAMIGLIE DI BERZANO


Una grande corte, tanti bambini che ci giocano e che la riempiono di grida gioiose, di giocattoli, una palla, biciclette, calzini e scarpe dimenticate... Sono loro i padroni di questo grande spazio protetto.
Negli appartamenti che circondano questo grande cortile vivono sei famiglie, mentre un'ala è dedicata all'ospitalità, una foresteria con una grande cucina attrezzata e funzionale, capace di accogliere un sacco di persone.
C'è chi segue la vigna, la cantina e la produzione del vino, la fattoria sociale, chi fa il pane, chi lavora fuori, ognuno a suo modo e sua misura partecipa alla vita di questa comunità. Ognuno ha il proprio sogno che, con l'aiuto ed il sostegno degli altri, cerca di realizzare.
Ed è vivendo qui per un paio di mesi che noi abbiamo avuto modo di fare lunghe chiacchierate con Bruno e le famiglie che ci parlano della loro esperienza Bruno ci racconta come è nata MCF, e ci aiuta a comprendere come funziona questa realtà comunitaria così estesa e sfaccettata. Accoglienza, Condivisione e Apertura, i tre pilastri su cui si fonda Mondo Comunità e Famiglia. Cassa comune e sobrietà, altre caratteristiche imprescindibili, verso cui tendere.

A Berzano siamo ospitati in foresteria e quando si tratta di decidere se sistemarci un appartamento per una permanenza un po' più consistente, decidiamo di partire perchè sentiamo il bisogno di fare esperienza in una comunità diversa.